Risorse

Comunità che innovano:
Prospettive ed esperienze
per territori inclusivi

Di Tiziana Ciampolini

Accanto a forme di intolleranza e di sfiducia nell’altro e nelle istituzioni, a comunità chiuse ed espulsive, si fanno spazio iniziative resilienti con una carica di energia e di progettualità genuinamente orientata al miglioramento delle opportunità per tutti i membri della comunità.
Nascono da quel senso civile che ha nutrito la crescita delle istituzioni politiche e sociali italiane ed europee permettendo che un modello unico di welfare nascesse proprio in questa area del mondo. Sono forme di welfare complementare a quello che garantisce protezione sociale pubblica e universalistica. Il volume affronta il tema della partecipazione delle comunità locali allo sviluppo di programmi di intervento per ridurre l’impoverimento nei territori. I diversi saggi concentrano l’attenzione su strategie, metodologie, pratiche che ricercano l’efficacia attraverso la combinazione di persone e organizzazioni diverse (membri della Pubblica Amministrazione, cittadini, creativi, professionisti, associazioni, imprese). Il libro è frutto di esperienze di ricerca-azione, di conversazioni tra discipline, geografie e ruoli. L’innovazione sociale, mettendo in relazione attori e ambiti altrimenti non collegati, pone l’accento sul contributo all’evoluzione dei propri ambienti di vita da persone diverse che abitano una comunità e diventa il veicolo per la creazione di nuovi assetti organizzativi su base territoriale.
Un’innovazione sociale in cui la costruzione del benessere degli abitanti di un luogo diventa azione collettiva.

 


 

Nuovi orizzonti della programmazione sociale: La cultura per il benessere delle persone

Di Lorena La Rocca

La crisi generata dalla pandemia di Covid-19 impone un ripensamento delle azioni in supporto alla diffusa fragilità psicologica e materiale della popolazione. La dimensione culturale si sta dimostrando una risorsa strategica per progettare azioni di benessere che possano avere ripercussioni sulla capacitazione delle persone nei loro contesti di vita. La proposta di un approccio community-based alla progettazione sociale, attraverso percorsi culturali e artistici, è qui esposta per sostenere lo sviluppo di coesione sociale, benessere, salute della popolazione e generare risorse in termini comportamentali ed economici. Processi di innovazione sociale cultural-based si stanno dimostrando capaci di attivare fasce di popolazione vulnerabili, coinvolgendo direttamente i soggetti fragili in processi comunitari, produttivi, educativi. L’articolo analizza quale funzione possa avere la dimensione culturale per le nuove sfide di salute e benessere, specificando in quali condizioni il processo culturale possa agire in modo strutturale all’interno di enti del Terzo Settore e quali i principali effetti possibili sulla salute delle persone coinvolte e sulle organizzazioni.

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    La pratica fa bene: Una strategia di inclusione e sviluppo locale sostenibile.

    Di Tiziana Ciampolini, Tommaso Tropeano e Daniele Vico

    Il modello attuale di sviluppo è in crisi. L’aumento delle diseguaglianze, della povertà e della marginalità ne dimostrano il fallimento in campo sociale. La crisi climatica, apice di decenni di pressione insostenibile sugli ecosistemi, il fallimento in campo ambientale. Non abbiamo ancora i dati precisi delle conseguenze dell’attuale crisi legata alla pandemia di COVID- 19, ma sappiamo che i modelli tradizionali di produzione e consumo erano già in crisi prima della pandemia, e saranno ancora più inadeguati per affrontare la crisi dei prossimi mesi. I governi, le pubbliche amministrazioni, le organizzazioni nazionali e internazionali, il Terzo Settore, le imprese, non possono più attendere: è necessario investire in un modello economico-sociale alternativo. Nel pieno della crisi socio-sanitaria odierna, questo position paper prova a individuare alcuni elementi di riflessione sui quali costruire un nuovo modello di sviluppo, che sia sostenibile e a misura di comunità locale. Attraverso la cornice teorica dello sviluppo sostenibile, arricchita dalle prospettive di Amartya Sen, degli Ostrom e di Fabrizio Barca, il paper inquadra e racconta la prospettiva di S-nodi, impegnato da anni a investire nello sviluppo comunitario attraverso la creazione dal basso di comunità resilienti e di ownership collettiva.

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      Sviluppo sostenibile a misura di comunità locale: La prospettiva di S-nodi

      Di Tiziana Ciampolini e Daniele Vico

      Che cos’è “fa bene.”? “fa bene.” è un sistema di pratiche, servizi e prodotti che “fanno bene” alle persone e alle loro comunità e che si pongono l’obiettivo di generare servizi e economie che tendono a ridurre le diseguaglianze di opportunità nei contesti in cui sono applicate, attraverso programmi di partecipazione civica e di sviluppo di competenze per le persone più fragili in collaborazione con la loro comunità locali. “fa bene.” nasce come pratica sociale e solidale nei mercati rionali di Torino durante la crisi del 2007, e da allora non si è più formato, anzi si è fatto “sistema”. Facendo leva sulla reciprocità, è andato oltre il mercato, dato origine negli anni a un vero e proprio ecosistema: ascolto psicologico, un programma radiofonico, una rassegna musicale, ristoranti di comunità, inclusione lavorativa, arte e tanto altro. Questo position paper presenta la pratica “fa bene.” come strategia di inclusione e sviluppo locale sostenibile, raccontandone le varie ramificazioni e la prospettiva teorica e pratica, basata sulla circolarità, innovazione sociale e ownership comunitaria.

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